Gli eventi esteriori della sua vita come intellettuale e come studioso possono apparire poco drammatici. Tuttavia, gran parte di ciò che pensava e scriveva derivava dagli eventi a cui assisteva nei suoi anni formativi, negli anni 1870 e 80, e nella seria preoccupazione che prendeva in loro.
Il Secondo Impero, che crollò nella sconfitta dei francesi del 1870 per mano della Germania, aveva significato un’era di leggerezza e dissipazione per il giovane studioso., La Francia, con il sostegno di molti dei suoi elementi liberali e intellettuali, era precipitata a capofitto in una guerra per la quale era impreparata; i suoi leader si dimostrarono incapaci. La Comune di sinistra di Parigi, che ha assunto la capitale francese nel 1871, ha portato alla distruzione senza senso, che sembrava alla generazione di Durkheim, a posteriori, come prova dell’alienazione delle classi lavoratrici dalla società capitalista.
La sanguinosa repressione che seguì alla Comune fu presa come ulteriore prova della spietatezza del capitalismo e dell’egoismo della borghesia spaventata., Più tardi, la crisi del 1886 su Georges Boulanger, il ministro della guerra che ha chiesto un governo centralista per eseguire una politica di vendetta contro la Germania, è stato uno dei numerosi eventi che hanno testimoniato la rinascita del nazionalismo, presto essere accompagnato da antisemitismo. Tali grandi pensatori francesi della vecchia generazione come Ernest Renan e Hippolyte Taine interruppero le loro opere storiche e filosofiche dopo il 1871 per analizzare quei mali e offrire rimedi.,
Durkheim fu uno dei numerosi giovani filosofi e studiosi, freschi della loro formazione all’École Normale, che si convinsero che il progresso non era la conseguenza necessaria della scienza e della tecnologia, che non poteva essere rappresentato da una curva ascendente e che l’ottimismo compiacente non poteva essere giustificato. Percepiva intorno a sé la prevalenza dell’anomia, un senso personale di assenza di radici favorito dall’assenza di norme sociali. La prosperità materiale liberò l’avidità e le passioni che minacciavano l’equilibrio della società.,
Queste fonti delle riflessioni sociologiche di Durkheim, mai lontane dalla filosofia morale, furono espresse per la prima volta nella sua importantissima tesi di dottorato, De la division du travail social (1893; La divisione del lavoro nella società), e in Le Suicide (1897; Suicide). Secondo Durkheim, le strutture etiche e sociali venivano messe in pericolo dall’avvento della tecnologia e della meccanizzazione. Egli credeva che le società con lavoro indifferenziato (cioè, società primitive) esibissero solidarietà meccanica, mentre le società con un’alta divisione del lavoro, o una maggiore specializzazione (cioè,, società moderne), esibito solidarietà organica. La divisione del lavoro rendeva i lavoratori più estranei l’uno all’altro e ancora più dipendenti l’uno dall’altro; la specializzazione significava che nessun lavoratore individuale avrebbe costruito un prodotto da solo.
Lo studio di Durkheim del 1897 sul suicidio si basava sulla sua osservazione che il suicidio sembrava essere meno frequente quando l’individuo era strettamente integrato in una società; in altre parole, quelli privi di una forte identificazione sociale sarebbero più suscettibili al suicidio., Quindi, la decisione apparentemente puramente individuale di rinunciare alla vita potrebbe essere spiegata attraverso le forze sociali.